SurfCasting - Attrattori si, attrattori no

SurfCasting - Attrattori si, attrattori no

Ma cosa sono gli attrattori? E a che servono nel SurfCasting?


È giusto dire che, nella maggior parte dei casi, gli attrattori, i flotter e simili non appartengono al mondo del SurfCasting puro, ma piuttosto a quello della Pesca a Fondo (PAF) o all’agonismo.

(Con il termine attrattore mi riferisco a qualunque corpo estraneo nei pressi dell’esca).

Esistono diversi tipi di attrattori, ognuno con un diverso effetto sui pesci e, soprattutto, con la capacità di attirare specie differenti!

Va detto subito che non esiste una regola assoluta sull’uso degli attrattori: ogni pescata è a sé, e chi ha già qualche esperienza sa bene quanto il mare sia imprevedibile.
Tuttavia, l’uso degli attrattori è una strategia che, nel tempo, ha dimostrato di dare risultati concreti.

A grandi linee possiamo suddividere gli attrattori in tre categorie principali:

Attrattori olfattivi (aromatizzanti, spray e simili)
Attrattori sgallanti (flotter e pop-up)
Attrattori visivi (perline fluorescenti, elementi riflettenti)

ATTRATTORI OLFATTIVI

Piccola premessa: gli attrattori olfattivi, come olio di sarda, gel e spray a base di feromoni, abbinati alle esche tradizionali (che sono quasi sempre anellidi), non mi hanno mai convinto del tutto. Ma approfondiamo insieme.

Quanta di questa sostanza viene effettivamente assorbita dalla nostra esca? Possiamo immergerla completamente nella nostra soluzione killer, ma tutto ciò che non viene assorbito verrà rilasciato immediatamente a contatto con l’acqua.

A questo punto, quella piccola quantità che la nostra esca è riuscita ad assorbire verrà rilasciata lentamente in mare. Ma parliamo di pochissime gocce in un’enorme distesa d’acqua. Quindi, a meno che non stiamo usando la miscela di feromoni definitiva, la differenza tra un’esca aromatizzata e una “pulita” potrebbe essere minima.

Detto questo, è innegabile che un’esca “profumata” abbia comunque qualcosa in più rispetto a un’esca senza alcun richiamo olfattivo.

Ora, la domanda più importante: AI PESCI PIACE DAVVERO?

Ammettetelo, questa è una domanda a cui spesso non si pensa. E la risposta? Non è affatto scontata.

VOI MANGERESTE UN HAMBURGER CHE ODORA DI CARAMELLE?

Beh… qualcuno sì, qualcuno no. Ma di sicuro tutti mangerebbero tranquillamente un hamburger che odora di hamburger.

ATTRATTORI SGALLANTI

Per Attrattori Sgallanti intendo tutti quegli elementi che tendono a far sollevare le nostre esche dal fondo.

I Pop-up e i Flotter sono ormai imprescindibili per la pesca di galla e per tutte quelle specie che non disdegnano un’esca in movimento. Sebbene siano utilizzati soprattutto in ambito agonistico, spesso risultano risolutivi anche per chi di agonismo non vuole sentir parlare.

Un fattore importante da non sottovalutare è che i flotter, oltre a sollevare completamente le nostre lenze, possono anche farle fluttuare, migliorandone il movimento in corrente.

Oltre che nella pesca di galla per lecce o aguglie, questi attrattori risultano molto efficaci nelle spiagge profonde, quando si cerca occhiate, menole o boghe.

Tornando all’esempio dell’hamburger, è come se portassimo il nostro piatto in mezzo a una strada affollata di gente che cammina distrattamente: prima o poi qualcuno affamato lo noterà!

Ma attenzione! Gli attrattori sgallanti spesso hanno doti nascoste: non solo fanno sollevare l’esca, ma possono anche essere attrattori visivi, grazie ai colori accesi che catturano l’attenzione durante il giorno, o alle fosforescenze che li rendono efficaci anche nelle ore notturne.

ATTRATTORI VISIVI

Per attrattori visivi intendo tutti quegli elementi posizionati vicino agli ami che non fanno sgallare le esche, non hanno odori particolari, ma che, grazie ai loro colori, fosforescenze o riflessi, attirano i nostri amici pinnuti.

Come detto in precedenza, gli attrattori non funzionano sempre: anzi, a volte si ottengono più risultati lasciando le esche “naturali”. Tuttavia, spesso aggiungere quel tocco in più può rivelarsi la svolta.

Esistono milioni di attrattori, diversi per forma, fosforescenza, dimensione e consistenza. Sta a noi capire quali siano i più funzionali in base alla situazione.

L’attrattore, però, resta comunque un corpo estraneo all’esca, e oltre ad attirare i pesci, ha spesso un altro vantaggio: aumenta l’impatto con la corrente.

Sì, ma che vuol dire?

Significa che, in situazioni di corrente debole, questo piccolo corpo aggiuntivo può sfruttarla meglio e far “camminare” l’esca, con la speranza che seguendo il flusso si posizioni in zone più proficue, come canali o buche.

Per la pesca diurna, è consigliabile sfruttare la luce del sole con attrattori riflettenti o dai colori accesi, che possano incuriosire i pesci.

Per la pesca notturna, invece, l’uso di attrattori fosforescenti può fare la differenza. Il colore più usato è il verde, ma non sottovalutate il rosso o il blu, che essendo più tenui potrebbero risultare meno invasivi.

E sì, amici, c’è anche questo rischio: IL TROPPO STORPIA!

Lanciare in mare un’esca che sembra un albero di Natale può risultare controproducente e, in certi casi, azzerare completamente le catture.

Volete anche qui l’esempio dell’hamburger? Va bene!

Immaginate di passeggiare tranquillamente per le strade della vostra città, quando all’improvviso vi trovate in una zona poco illuminata. Scommetto che la scritta al neon “HAMBURGHERIA” la vedete subito, vero? E incuriositi vi avvicinate fino a sentire l’odore… a quel punto, consideratevi già allamati!

Ma se invece, provenendo da una strada con una normale illuminazione, vi trovaste di colpo in una via piena di insegne al neon di tutti i colori?

Beh… qualcuno potrebbe apprezzare, ma qualcun altro potrebbe trovare tutta quella luce fastidiosa e andarsene altrove.

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